Gneo Servilio Gemino

Gneo Servilio Gemino
Console della Repubblica romana
Nome originaleCneus Servilius Geminus
Morte2 agosto 216 a.C.
Canne
GensServilia
PadrePublio Servilio Gemino
Consolato217 a.C.[1][2]

Gneo Servilio Gemino[3] (... – Canne, 2 agosto 216 a.C.) fu un console della Repubblica romana.

Biografia

Figlio di Publio Servilio Gemino, Gneo fu eletto console per l'anno 217 a.C.,[1][2] secondo anno della seconda guerra punica. Ai primi di marzo iniziò le operazioni militari contro Annibale, partendo dalla città di Ariminum (Rimini).[4]

In seguito alla disastrosa sconfitta nella battaglia del Lago Trasimeno, in cui perse la vita l'altro console Gaio Flaminio,[5] il comando delle operazioni militari in Italia contro Annibale venne assunto da Quinto Fabio Massimo. A Gneo venne dato il comando della flotta romana per la difesa della Sardegna e della Corsica.[6]

In novembre al termine del periodo di dittatura, Gneo ottenne di nuovo il comando delle forze romane, ma senza intraprendere alcuna operazione. Fu nominato proconsole per l'anno 216 a.C.[1] ed affrontò l'esercito cartaginese in frequenti scaramucce, esercitando le nuove leve come gli aveva suggerito il console in carica Lucio Emilio Paolo.[7] Partecipò alla battaglia di Canne e vi trovò la morte.

Note

  1. ^ a b c Polibio, III, 106, 2.
  2. ^ a b Livio, XXI, 57.4.
  3. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.2 p. 239 n.2 Archiviato il 16 ottobre 2012 in Internet Archive.
  4. ^ Polibio, III, 77, 1-2.
  5. ^ Polibio, III, 83-84.
  6. ^ Polibio, III, 96, 8-14.
  7. ^ Polibio, III, 106, 4-11.

Bibliografia

Fonti primarie
  • (GRC) Appiano di Alessandria, Historia Romana (Ῥωμαϊκά), VII e VIII. Versione in inglese qui Archiviato il 20 novembre 2015 in Internet Archive..
  • (LA) Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, III.
  • (GRC) Polibio, Storie (Ἰστορίαι), VII. Versioni in inglese disponibili qui e qui.
  • (GRC) Strabone, Geografia, V. Versione in inglese disponibile qui.
  • (LA) Tito Livio, Ab Urbe condita libri, XXI-XXX.
  • (LA) Tito Livio, Periochae, vol. 21-30.
Fonti storiografiche moderne
  • Giovanni Brizzi, Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio, Bologna, Patron, 1997, ISBN 978-88-555-2419-3.
  • Giovanni Brizzi, Scipione e Annibale, la guerra per salvare Roma, Bari-Roma, Laterza, 2007, ISBN 978-88-420-8332-0.
  • Guido Clemente, La guerra annibalica, in Storia Einaudi dei Greci e dei Romani, XIV, Milano, Il Sole 24 ORE, 2008.
  • Theodor Mommsen, Storia di Roma antica, vol.II, Milano, Sansoni, 2001, ISBN 978-88-383-1882-5.
  • André Piganiol, Le conquiste dei romani, Milano, Il Saggiatore, 1989.
  • Howard H.Scullard, Storia del mondo romano. Dalla fondazione di Roma alla distruzione di Cartagine, vol.I, Milano, BUR, 1992, ISBN 978-88-17-11903-0.
Predecessore Fasti consulares Successore
Publio Cornelio Scipione
e
Tiberio Sempronio Longo
(217 a.C.)
con Gaio Flaminio Nepote II
Lucio Emilio Paolo II
e
Gaio Terenzio Varrone
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