Torri costiere del Granducato di Toscana

Il Forte Lorenese di Forte dei Marmi
Il Castello del Boccale
Torre di Calafuria
Il Castello Sonnino
Torre di Vada
Forte di Marina di Castagneto Carducci
Il Castello di Castiglione della Pescaia
Forte di San Rocco
La Torre di Collelungo
Torre della Linguella, Portoferraio
Torre del Campese, Giglio Campese

Le torri costiere del Granducato di Toscana furono costruite lungo il tratto costiero dell'antico stato granducale, per poter svolgere funzioni di avvistamento al fine di prevenire incursioni corsare, o vere e proprie azioni di difesa ed offesa in caso di invasione dal mare.

Le varie torri e fortificazioni costiere furono costruite in epoche diverse, in un lunghissimo periodo storico che spazia dal Medioevo all'epoca lorenese. Alcune di esse furono costruite in epoca medievale da signori locali (es. Aldobrandeschi) e governanti di stati successivamente decaduti e inglobati territorialmente nel Granducato di Toscana (es. Lucca, Pisa e Siena), altre vennero fatte realizzare dai Medici ed altre ancora dai Lorena in epoca granducale.

Dalla seconda metà del Cinquecento, periodo in cui fu adottato un organico sistema di controllo delle coste, fino ai primi anni dell'Ottocento il territorio granducale comprendeva gran parte del litorale toscano, escluse le zone controllate dal Principato di Piombino e dallo Stato dei Presidii nella parte meridionale della regione. Tra le isole, non erano ancora governate dal granducato l'Isola di Capraia (Repubblica di Genova), gran parte dell'Isola d'Elba (Principato di Piombino e Stato dei Presidii), l'Isola di Pianosa (Principato di Piombino), l'Isola di Montecristo (Principato di Piombino), l'Isola di Giannutri (Stato dei Presidii) e le isole minori tra la costa elbana orientale e il Golfo di Follonica (Principato di Piombino).

Le fortificazioni e le torri costiere risultano essere sporadiche lungo il litorale della Toscana settentrionale, mentre nell'intero tratto costiero a sud di Livorno e sulle isole si riscontra una maggiore densità di strutture difensive. A partire dal XVII secolo alle torri furono affiancate anche postazioni di alloggio e ricovero per il "Corpo dei Cavalleggeri" addette anche alla vigilanza costiera e a difesa circoscritta (case e ridotti dei cavalleggeri). Costituivano una linea continua di 81 località fortificate ad una distanza media di circa 3,5 km tra loro, unite tra loro dalla strada militare dei Cavalleggeri che dalla foce dell'Arno arrivava fino a Torre Nuova (San Vincenzo). (Per una loro precisa localizzazione è utile accedere al sito di "Sita Castore" ,catasto urbano del 1824 ed individuare sulle carte i singoli manufatti).

Da nord a sud, si segnalano le seguenti fortificazioni:

  • ducato di Massa poi ducato di Modena:
  • fortino Maria Beatrice presso Bocca di Magra
  • scalo di Avenza'
  • ridotto di San Francesco presso il canale della Ricoltola
  • ridotto di Redano
  • scalo di San Giuseppe con dogana
  • fortino "La Speranza"
  • Pietrasanta: ridotto dei cavalleggeri
  • Torre di Motrone, dogana, scalo fino al 1813
  • Pisa:
    • Torre di Migliarino e fortino (1765)
    • Torre di Bocca di Serchio, batteria e ridotto (1765)
    • fortino e ridotto di Bocca di Serchio Vecchio (1758), dogana
    • fortino di Bocca di Serchio Nuovo (1790)
    • Torre del Gombo, fortino (1765)
    • Forte di Bocca d'Arno Nuovo (1761), dogana (1770)
    • Torre di Bocca d'Arno in disuso dopo il 1606 poi venduta a privati
    • Torre di Mezza Piaggia (1765)
  • Rosignano Marittimo:
    • Casetta di Chioma
    • Casetta e ridotto dei cavalleggeri al Campolecciano a spese del Comune del Gabbro (1613-1764), poi sostituita con quella del Fortullino (1764-1870) con scalo, divenuta poi villa Fenzi
    • Torre di Castiglioncello (1570), ridotto e dogana
    • Casetta e ridotto dei Cavalleggeri di Monte alla rena (scomparsa, sorgeva presso il Bagno dei canottieri)
    • Torre della Chiusetta (presso Rosignano Solvay, scomparsa)
    • Torre di Vada, dogana
  • Cecina:
    • casetta dei cavalleggeri di Capocavallo (scomparsa)
    • Torre di Bocca del Cecina, poi Villa Ginori, dogana e scalo

Bibliografia

  • R. Manetti, Torri costiere del Litorale Toscano, Firenze, 1991.
  • G. Guerrini (a cura di), Torri e castelli della provincia di Grosseto (Amministrazione Provinciale di Grosseto), Siena, 1999.

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