Egeloco

Egeloco (in greco antico: Ἡγέλοχος?, Hēghélochos; Atene, ... – dopo il 408 a.C.) è stato un attore ateniese, particolarmente noto per una sua gaffe ripresa da molti commediografi contemporanei.

Biografia

Nel 408 a.C. Egeloco, avendo il ruolo di primo attore (cioè Oreste) dell’Oreste di Euripide, al verso 279 ("ἐκ κυμάτων γὰρ αὖθις αὖ γαλήν᾽ ὁρῶ", "dopo le onde del mare vedo di nuovo la bonaccia") in luogo di γαλήν᾽ (apocope di γαληνά, "bonaccia") pronunciò γαλῆν ("donnola").[1]

Questo episodio di paronimia fu ridicolizzato da vari poeti comici:

(GRC)

«ἔξεστί θ᾽ ὥσπερ Ἡγέλοχος ἡμῖν λέγειν
‘ἐκ κυμάτων γὰρ αὖθις αὖ γαλῆν ὁρῶ.’»

(IT)

«E potremmo dire come Egeloco,
“dopo le onde del mare vedo di nuovo la donnola.”»

(Aristofane, Le rane, vv. 303-304)

(GRC)

«καὶ τῶν μὲν ἄλλων οὐκ ἐμέλησέ μοι μελῶν
Εὐριπίδου δὲ δρᾶμα δεξιώτατον
διέκναισ᾽ Ὀρέστην, Ἡγέλοχον τὸν Κυντάρου[Nota 1]
μισθωσάμενος τὰ πρῶτα τῶν ἐπῶν λέγειν»

(IT)

«E delle altre poesie non mi importava
ma [l'arconte eponimo] ha rovinato l’Oreste
un dramma sapientissimo di Euripide
assoldando Egeloco, figlio del Cane[Nota 1],
perché ricoprisse il ruolo del protagonista.»

(Strattide, Oreste umano, fr. 1 Kassel-Austin)

(GRC)

«{A.} γαλῆν᾽ ὁρῶ.
{B.} ποῖ, πρὸς θεῶν, ποῖ ποῖ γαλῆν;
{A.} γαληνά.
{B.} ἐγὼ δ'ᾤμην σε ‘γαλῆν' λέγειν ‘ὁρῶ.'»

(IT)

«{A.} Vedo una donnola.
{B.} Dove, per gli dei, dove una donnola?
{A.} Bonaccia.
{B.} Pensavo che avessi detto: "Ho visto una donnola".»

(Strattide, fr. 63 Kassel-Austin)

(GRC)

«τί οὐ᾿ν γενόμενος εἰς ὀπὴν ἐνδύσομαι;
ζητητέον. φέρ᾽ εἰ γενοίμην < - > γαλῆ·
ἀλλ᾽ Ἡγέλοχος <εὐθυς> με μηνύσειεν <ἂν>
ὁ τραγικὸς ἀνακράγοι τ᾽ ἂν εἰσιδὼν μέγα·
‘ἐκ κυμάτων γὰρ αὖθις αὖ γαλῆν ὁρῶ.’»

(IT)

«Che cosa devo diventare per entrare nel buco?
Bisogna trovare un modo ... E se diventassi una donnola?
Ma se l'attore tragico Egeloco mi vedesse,
mi tradirebbe subito gridando:
“Dopo le onde del mare vedo di nuovo la donnola.”»

(Sannirione, Danae, fr. 8 Kassel-Austin)

Egeloco viene citato anche da Platone Comico (fr. 235 Kassel-Austin),[2] da Gaio Lucilio (fr. 567)[3] e da vari scoli.[4]

Note

Annotazioni
  1. ^ a b Questo patronimico richiama l'aggettivo κύντερος ("canino"), quindi potrebbe essere una critica alla voce dell'attore (Beta, p. 87).
Fonti
  1. ^ O'Connor, pp. 97-98; discussione sulle possibili cause di questo errore in Fiorentini, pp. 280-283.
  2. ^ Fiorentini, p. 60.
  3. ^ Beta, p. 87.
  4. ^ O'Connor, pp. 97-98.

Bibliografia

Fonti secondarie
  • Simone Beta (a cura di), I comici greci, BUR, 2009.
  • Leonardo Fiorentini, Studi sul commediografo Strattide (PDF), su eprints.unife.it, Università degli Studi di Ferrara, pp. 280-283 e passim. URL consultato il 28 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  • (EN) John Bartholomew O'Connor, 208. Ἡγέλοχος Κυντάρου, in Chapters in the History of Actors and Acting in Ancient Greece, Chicago, University of Chicago Press, 1908, pp. 97-98.
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